“Poirot sul Nilo”, insieme a ‘Non c’è più scampo” e “La domatrice” è uno dei tre titoli appartenenti alla trilogia esotica della regina del giallo.
Linnet e Jacqueline sono grande amiche, le migliori amiche. Si conoscono da anni ed hanno imparato ad accettare le particolarità l’una dell’altra. C’è uno sbilanciamento però: la prima è ricchissima e la seconda tutto l’opposto. Quando Jacqueline si fidanza con Simon mette da parte tutto il suo orgoglio e decide di chiedere aiuto proprio alla sua amica per assumerlo come amministratore. La sua amica fa molto di più: se ne innamora e lo sposa. Partono per la luna di miele, uno splendido viaggio su un battello per visitare l’Egitto però la coppia di neo sposi si trova ad affrontare una difficoltà. Jacqueline li segue. In ogni escursione, ogni tappa lei è proprio lì, davanti a loro per ricordare ad entrambi il tradimento subito..
Sullo stesso battello c’è il nostro Hercule Poirot in vacanza, il quale da subito viene contattato dalla coppia che dichiara di sentirsi in serio pericolo. Non c’è vendetta peggiore che quella vedere Jacqueline in ogni momento ed in ogni luogo per ricordare loro ciò che è capitato. E poi Linnet muore. Ma per una serie di eventi sembra proprio che sia impossibile che Jacqueline sia colpevole.
Ritengo che per l’intreccio e la risoluzione questo sia uno dei gialli più riusciti della Christie a mio parere. Ovviamente non c’è la solita villa vittoriana, non abbiamo Londra ed i suoi borghi limitrofi, ma vi assicuro che vi coinvolgerà dall’inizio alla fine. La storia d’amore vi sorprenderà.
Ma è tutto cosi lineare come vi sto raccontando? Ovviamente no, ma non posso rischiare di dire altro.