INTERVISTA A DANIELA FEDI

Daniela Fedi, accompagnata dal suo bellissimo bassotto Pardo, al Salotto di Milano per l’intervista con Davide Cavalieri e DFB Magazine.

Benvenuta!

Daniela Fedi: un nome importante, una giornalista molto conosciuta, scrivi di moda da diverso tempo, sei amante dell’astrologia e hai un cane dei Pesci che si chiama Pardo.

“Sì, Pardo è dei Pesci come mia mamma”

Hai un bassotto come Picasso , come Wharol … volevi seguire le loro orme o c’è un altro motivo?

“No, tanti anni fa ho conosciuto una bassotta di nome Leonia che era una bestia di Satana, il suo padrone aveva dovuto farsi crescere i baffi perché lei gli aveva staccato un pezzo di labbro a morsi!
Se la conquistavi, però, lei diventata la tua ombra!
Io sono andata subito d’accordo con Leonia e mi sono innamorata.
Quindi quando avevo vent’anni stavo aspettando una cucciolata che arrivava proprio da Leonia, ma ai tempi insegnavo come supplente in una scuola e un mio studente mi disse che c’era un bassottino al canile che cercava casa.
Andai subito e il mio primo cane fu proprio un adottato .. si chiamava Shatzi detto anche Nani Squanis Spaduanis che fu condannato a mortis per aver le zampe stortis. Aveva una zampetta storta e doveva aver rovinato una cucciolata bella di bassotti perchè aveva una macchia bianca.
È stato il mio cane per 16 anni.

Poi c’è stato Grishka, un’altra bestia di satana perchè abbaiava tantissimo e sapeva contare!
Era un cane pazzesco.. purtroppo, però, soffriva di cuore ed è morto che aveva 10 anni, è stato un dolore inenarrabile.
Sono arrabbiata per il fatto che i cani vivano meno di noi e quindi quando morì fu devastante.

Un giorno, mentre ero in Corea per un evento di Prada, il mio amico stilista Toni Scervino mi mandò la foto di un bassotto che stava nella mano di una persona.

Nel messaggio c’era scritto  “É lui”

Lui era Pardo.
Pardo è un cane buono, buonissimo, ma ha un carattere, come tutti i bassotti, molto forte.”

Vivi da sempre con un cane, ma quanto ha cambiato la tua vita avere  un cane con te?

“L’ha cambiata in meglio perchè loro hanno un cervello, un cuore, ti vogliono bene.
Quando parliamo di cani cattivi, cioè … non esistono cani cattivi, esistono padroni cattivi che non sanno gestirli.
La loro fedeltà non è cos’ immotivata, loro ti sono grati per condividere la tua vita con loro.”

Daniela tu viaggi molto, vai in giro anche con le tue colleghe.
Ti sembra che i cani all’estero vengano gestiti in modo diverso rispetto all’Italia?

“Non lo so.
Ultimamente mi sembra che in Italia siano solo più capaci a relazionarsi.
Più che altro io mi comporto così : se il mio cane non può entrare, non entro io.
Ora ci sono anche supermercati in cui puoi portare il cane e lo trovo meraviglioso.
Una collega aveva lasciato il cane legato all’ingresso dell’Esselunga e l’ha visto portarlo via dagli zingari.
Li ha dovuti inseguire.”

Facciamo una domanda di moda, una delle tue cose preferite.
Siamo andati a cercare su Internet e abbiamo trovato una tua frase iconica
“Ancora non capisco perchè mi paghino per fare un lavoro che adoro”
Lo adori  ancora dopo tutti questi anni?

“Ahahah, guarda, mi diverte tanto.
Mi piacerebbe vivere in un Paese in cui la moda non sia considerata un argomento di serie B.
La moda prende, mangia, sputa. Spesso arriva prima a tutto quello che succede nel mondo.
Come vivevano i nostri antenati noi lo capiamo dai vestiti.
La cravatta, per esempio, era il simbolo della Croazia. Era un simbolo militare, per questo è un simbolo maschile.
I capricci della moda non soni mai innocenti.

Più alte sono le pettinature più c’è crisi economica.

Più corte sono le gonne e più c’è benessere.
La moda ha sempre delle ragioni profonde.
Trovo scandaloso che un Paese che abbia come seconda voce attiva nella bilancia dei pagamenti e che dà da vivere a 90.000 persone addetti ai lavori più tutto l’indotto, arriviamo a 2 milioni di persone, non abbia un Ministero della Moda.
Inteso come qualcuno che si preoccupi di far arrivare delle cose.”

Torniamo a parlare di cani … Daniela Fedi e la moda per cani …

“Ecco, anche per quanto riguarda i cani …

Ho avuto recentemente il covid e mentre ero a letto ho concepito un’insana passione per un programma : Quattro Matrimoni in Italia.
Il colmo del Trash!
Ci sono questi cagnolini della sposa o dello sposo costretti a mettersi dei vestitini, delle cose strane.. cioè, i cani sono cani, lasciamogli fare i cani.
Però, Pardo ha 13 anni, è un cane rasoterra, In Inverno ha freddo e non lo lascio senza cappottino.
Il cappottino del mio cane non deve certo essere una cosa mostruosa che lo trasforma in una caricatura.
I cani si deprimono comunque quando gli metti quelle cose ridicole.
Comunque Pardo è un principe .. ha una cuccia in ogni stanza!”

INTERVISTA A MICHELA PROIETTI “La Milanese”

“La Milanese”

Per intervistare l’autrice di “La Milanese” non potevamo che scegliere una location tipica di una Milanese.
Ecco che all’interno della sala da the di Pasticceria San Carlo, Michela Proietti ha risposto alle domande mie e di Davide Cavalieri di Radio Bau.

Hai scritto tre libri in due anni, la milanese non si ferma mai perché è tante cose, ma soprattutto è dog friendly.
Tu hai un cane, un bassotto dal nome particolare : Hopnob.
Ti sarà sicuramente stato al fianco durante tutto il lockdown perchè come sappiamo, ormai gli animali fanno parte della famiglia.

“Hopi è il mio muso .. gli scrittori hanno le muse e io ho lui.
È stato al mio fianco durante la stesura di tutti e tre i libri.
Non saprei immaginare un giorno di scrittura senza di lui, mentre faccio la pausa, mentre lo coccolo un po’.. è stato davvero un aiuto e anche fonte di ispirazione.. è stato una sorta di tranquillante.. si dice infatti che gli animali abbiano questo potere.
Alla Milanese e agli animali ho dedicato un intero capitolo nel primo libro perchè Milano è la città più pet friendly che io conosca.
Lo dico perchè vengo da altre città che amano gli animali, ma Milano è più amica degli animali rispetto a tante altre.”

Mi immagino una scena tipo – tu al parchetto, in area cani che chiami il tuo cane … Hopnoooob!-
Ti vorrei vedere!

“Ahahah, in realtà non lo chiamo mai Hopnob!
Anzi, ti svelo l’origine del suo nome: Lui è figlio di una cucciolata di bassotti metà pavesi e metà americani.
La proprietaria è inglese e ha chiamato ogni cucciolo con il nome di un biscotto inglese.
Uno era Muffin, l’altro era Shortbread e lui era Hobnob , che è un biscotto rotondo in Inghilterra metà cioccolato metà frolla.
Il marito, però, quando è andato a registrare il nome ha sbagliato a scrivere ed è diventato Hopnob.
Quindi è un nome che non esiste, è unico!
Comunque per tutti è Hopi! “

Il tuo Hopi è un cane super mega fashion come te, seguite la moda insieme ?

“Io seguo la moda, mi piacciono le belle cose, ma allo stesso tempo ho uno spirito un po’ selvaggio, quindi voglio stare sempre comoda.
A volte rinuncio ad un po’ di perfezione per dare spazio alla comodità .. e lo stesso Hopi.
Cerco per lui delle cose che lo facciano stare bene, comodo, che lo tengano protetto.
Se devo dirti il nome di un brand che mi piace molto è Poldo Dog Couture .. che poi Hopi è un po’ il sosia di Poldo, sono entrambi due bassotti foglia secca molto simpatici e hanno la stessa stazza.
Quindi tutto quello che viene prodotto da quella maison di dog couture sembra fatto su misura per il bassotto.”

La Milanese raccoglie le deiezioni?

“Certo, è una cosa molto civile, è una questione di educazione .. mi raccomando!”

Adesso avrai un sacco da fare immagino.. ?

“Sì, ho tanto da fare, ma devo ammettere che anche in questo caso il cane è terapeutico perchè io mi concedo sempre una mezz’ora abbondante per camminare al parco con Hopi .. e fa davvero bene!
Anche il Natale è diventato più bello, da quando c’è Hopi è diventata anche una piccola festa per lui .. riceve addirittura il Canettone e il Candoro al gusto di salmone… manzo!

Michela, tra poco è aria di vacanza .. ti porti Hopi ?
“Hopi viene sempre con me perchè è a tutti gli effetti un compagno di viaggio.
Mi segue dappertutto e ti dirò .. d’Estate fa anche dei tuffi incredibili e d’Inverno è un grande camminatore sulla neve.
È un cane per tutte le stagioni .. ahahah!”

www.solferinolibri.it

INTERVISTA A CESARE MORISCO

Al Salotto di Milano, una bellissima location di Milano, io e Davide Cavalieri di Radio Bau, abbiamo intervistato Cesare Morisco, papà umano di due piccoli levrieri italiani : Parigi e Milano.

Ciao Cesare, benvenuto, sei qui con Parigi e Milano, spiegaci il perché dei loro nomi.

“Parigi è con me da tre anni e mezzo e il suo nome è legato ad un ricordo che ho vissuto nella bellissima città francese.
Milano invece deve il suo nome al colore del manto , grigio .. un po’ come il perenne cielo della città in cui viviamo!”

Parigi e Milano

Piccolo Levriero Italiano è una razza che si vede molto in giro ultimamente.
Come mai questa scelta?

“In realtà io ho sempre avuto dei Terrier, che sono cani molto impegnativi.
Mi sono avvicinato al levriero perchè ne volevo adottare uno dalla Spagna, ma per una questione di dimensioni e di spazio che ho a disposizione ho optato per il levriero, ma di dimensioni più piccole.”

Parigi e Milano ti seguono sempre, anche quando sei in giro per lavoro?

“Loro vengono con me ovunque, ogni giorno .. lavoro, meeting, cene, vacanze.
Ovviamente quando vado all’estero li lascio ad una persona di fiducia, altrimenti viaggiamo in macchina e loro sono molto tranquilli.”

Cesare, c’è una cosa negativa di avere un cane?

“No, assolutamente no!
Ci sono dei momenti in cui mi fanno arrabbiare, come tutti i cani penso…
Però io sono felicissimo, è difficile averne due e gestirli, ma io sono stato molto fortunato perchè come razza loro sono super pacifici, puliti, eleganti ..
Loro sono la mia famiglia a Milano.”

Parigi

Mi hai raccontato di essere vegano .. dai cibo vegano anche a Parigi e a Milano?

“Io sono vegano da 10 anni e non mangio nulla di origine animale.
Sto cercando persino di eliminare qualsiasi cosa di genere animale dalla mia vita, quindi abbigliamento , accessori .. (Ho ancora cose in pelle e lana, però sono cose vecchie che non butto)
Dato che facevo fatica ad avere carne in casa, per qualche tempo Parigi mangiava solo pesce come salmone, tonno.. Ora mangia anche carne rossa perchè i cani comunque ne hanno bisogno.
È giusto che loro mangino ciò che la natura ha deciso per loro.
Io ho fatto un grande gesto d’amore perchè per me avere carne nel frigorifero è davvero un disagio, però per il loro bene lo faccio.
A mangiano entrambi cibo vegetale, ma non sono vegani e non lo saranno mai!”

Milano


Negli ultimi anni i cani sono entrati nel mondo della moda.
La tua opinione in merito a questo argomento?

“La moda si sta espandendo al mondo animale.
Ci sono pro e contro, bisogna ovviamente essere sportivi senza esagerare.
Io compro felpine da Londra perchè c’è un brand che fa appositamente capi per levrieri, poi loro per me sono come figli quindi voglio proteggerli dalle intemperie invernali.”

Grazie Cesare
@cesaremorisco
@thecomplainers

INTERVISTA A GIACOBBE FRAGOMENI

Giacobbe Fragomeni, campione del mondo WBC nel 2008 per la categoria pesi leggeri, ospite a Radio Bau con il suo King, un tenerissimo American Staffordshire.

Il campione fa una premessa ancor prima che inizino le domande, dichiarando che King è entrato nella sua vita perché effettivamente mancava qualcosa… Dalla storia d’amore con l’attuale moglie, nasce prima un bimbo … poi arriva il cane..

In che modo King ha cambiato le tue abitudini?
È la tua prima esperienza canina?

“In realtà non le ha cambiate, è molto tranquillo … faccio le stesse cose che facevo prima ecco.
Ho sempre avuto gatti, quindi è la mia prima esperienza.
Ho sempre voluto un cane, ma a causa dei miei impegni lavorativi non ho mai potuto.
Ora che ho moglie e figlio la situazione è sicuramente più gestibile, poi viene sempre con me .. anche in palestra!”

Quanto hai insegnato tu a lui e quanto ha insegnato lui a te ?

Io sto imparando tantissime cose.
King è veramente un coccolone .. per esempio, se mi alzo presto e prima di fare le mie cose, non gli dedico qualche minuto, lui si offende!
Poi a volte dormiamo insieme che è una cosa bellissima …
Cioè in realtà si infila nel letto di nascosto, anche se mia moglie non vuole!

Comunque se leggi le cose che scrivono sugli Amstaff .. ecco.. King è come se non appartenesse a quella razza!
E’ sempre stato in mezzo ai bambini, è giocherellone , ma soprattutto un provolone!”

Secondo te perchè dovremmo adottare un cane e sceglierlo come compagno di vita?

Perché è una vera e buona compagnia e diventa subito il tuo migliore amico.
Quando c’è qualcosa che non va lui c’è, è sempre lì a coccolarti, a farti feste.
Che tu sia arrabbiato, che tu sia felice .. lui c’è sempre.
È una gioia.

L’intervista a Giacobbe Fragomeni è stata preparata e condotta da Davide Cavalieri, speaker di Radio Bau, in compagnia di Micol Ronchi.

www.radiobau.it

INTERVISTA A MARIA CRISTINA TERRAGNI

Ciao Cristina, ci ha fatto incontrare il destino e la passione che abbiamo in comune per la natura e gli animali.
Sei una donna che ha alle spalle una carriera nella moda, ma  hai deciso di cambiare vita e dedicare il tuo tempo ad un progetto molto interessante : Fondazione Darefrutto.
Partiamo da ciò per cui ci siamo casualmente conosciute … i cani!
Cristina e Giulio, un Westie di tutto rispetto! Com’è entrato nella tua vita? Qual è il vostro rapporto?

“Giulio è entrato nella mia vita per caso un lontano Natale di 15 anni fa.
Ero a pranzo nel centro di Varese con il mio compagno che si è allontanato per andare a sistemare la macchina, almeno cosi’ credevo. Quando siamo usciti mi ha condotto passeggiando verso un negozio di animali (che ora non c’è piu’) che teneva anche animali non di “razza” e mi ha fatto vedere un cucciolo tra i cuccioli: Giulio.
Era spettacolare e purtroppo ho scoperto dopo pochi giorni che era malato e anche che probabilmente era stato importato da un paese dell’Est Europa.
Era il giorno di Natale e quindi non sapevo dove portarlo, mi è vento in mente che una cara amica stylist faceva la volontaria all’Enpa di Milano e quindi l’ho chiamata e sono andata subito.
La fortuna ha voluto che ci fosse di turno un veterinario bravissimo, che non smetterò’ mai di ringraziare, e che ha preso a cuore Giulio (stava in un palmo di mano, era piccolissimo)
Giorno dopo giorno lo abbiamo salvato.
Ho passato giorni interi a portarlo la mattina e ritirarlo la sera perché doveva stare sotto flebo. Capirai che Giulio non è solo un cane … è il mio cane, ne sono innamorata e ci capiamo senza che io abbia bisogno di parlare.
É praticamente la mia ombra (e io la sua ). 
Giulio è un cane determinato, volitivo, dominante e quindi da sempre ho dovuto imparare a tenergli testa.
Ma adoro questo carattere forte e indipendente, praticamente la mia copia…”

Come sai, io parlo di cani, ma soprattutto di moda per cani.
Tu che hai lavorato nell’ambiente … cosa ne pensi?

Ogni tanto azzardi anche tu qualche outfit su Giulio?

“Ovviamente si, anche se cerco di non esagerare!
Intendo dire che apparecchiare il cane con catene orpelli e varie non mi trova per niente d’accordo.
Altro è cercare di rendere piacevole ed elegante, purché sempre funzionale, cappotti e piumini che sono utilissimi dato che anche loro hanno freddo.
Con Giulio cerco di enfatizzare le sue origini “scozzesi” con outfit di tartan  rossi, blu o verdi che con il suo pelo bianco sono eleganti.
Poi cappottini di maglia di lana costa inglese verdone, blu notte o rosso x Natale, con bordure di tessuto ton sur tone, fatti a mano su misura.
Poi non mi accorgo ma spesso siamo coordinati perché anche io vesto spesso blu notte e verde!”

Come detto prima, sei un’amante degli animali e della natura … Giulio ti ha in qualche modo influenzato nella decisione di abbandonare la moda e la città ?

“La moda non l’ho mai abbandonata anzi, ho solo scelto di seguire gli interessi di famiglia quando si è reso necessario.
La città la amo tantissimo, Milano è la mia città e io sono decisamente “La Milanese” (mi rifaccio al libro di Michela Proietti che descrive perfettamente i tic, le manie delle sciure milanesi).
Mia mamma era la classica sciura e mi ha passato tutto questo bagaglio compresa la passione per la Moda, lei era tutto Mila Shon ai tempi.
Poi io sono cresciuta in mezzo ai cani (ne avevo 4 tre pastori tedeschi e un boxer) e in mezzo alla natura.
Quindi ad un certo punto avevo voglia di tornare un po’ alle origini e passeggiare con Giulio immersi nella natura magari lasciandolo libero e sicuro.
In ogni caso avevo già da tempo deciso di uscire da Milano per godere della natura appena mi fosse stato possibile e adesso è diventato il mio lavoro.”

Ora ti trovi in una splendida cornice verde e ti dedichi completamente al progetto  Fondazione Darefrutto.
Di cosa si tratta esattamente ? Com’è nata l’idea?

“Diciamo che il mio percorso professionale, che rispecchia perfettamente la mia natura, mi ha sempre portata a intraprendere strade mai battute e avventurose.
Il mio primo importante lavoro è stato negli orologi sportivi SECTOR NO LIMITS dove mi sono occupata di sport estremi viaggiando in tutto il mondo in posti davvero inesplorati e facendo cose particolari come salire e scendere da elicotteri, aerei, barche al seguito di atleti e accompagnando giornalisti.
Seguivo tutto il team No Limits ed è stato fantastico e irripetibile.
Poi da Prada e da Moncler anche qui seguendo la comunicazione e le PR  e le sponsorizzazioni sportive del brand vela, sci, tennis.
Insomma l’ufficio non è propriamente per me il luogo dove stare!!!  
Dopo essermi occupata di brand importanti con soddisfazione e sarò sempre grata di avermi dato questa opportunità, nel 2008 ho deciso di occuparmi di cose di famiglia.
Era necessario, quindi sono uscita dall’azienda per iniziare un percorso da imprenditrice ma non avevo in mente di creare una Fondazione.
La Fondazione Darefrutto nasce diversi anni fa nel corso della progettualità di rigenerare la Tenuta San Marzano Mercurina che tu hai visitato.
Un progetto ambizioso ma che sta finalmente prendendo forma e che nella primavera del 2022 sarà operativo al 100%.
La Fondazione è stato lo strumento piu’ giusto per sostituire il concetto di proprietà a quello di custodia, dato che noi 4 soci fondatori  della Fondazione non ci sentiamo i proprietari ma i custodi.”

Quali sono i progetti per il futuro ?

“Proseguire nella rigenerazione della Tenuta attivando le mille progettualità che si intravedono, portando qui da noi oltre la cultura come si è visto con l’evento che abbiamo appena organizzato con Mario Calabresi.
Organizzare eventi in ambito Moda, che da sempre è parte della mia vita e che mi attiene di sicuro.
Proseguire anche su altri progetti che abbiamo già nella nostra Fondazione come ad esempio far partire turismo culturale in un luogo magico sempre con caratteristiche di natura e biodiversità in Puglia.
L’idea è di far crescere la Fondazione e i suoi progetti, e attivare anche eventi per promuovere adozioni e altro su animali meno fortunati, e tu sei la prima di una lunga serie di contatti e sinergie che sto attivando.
Grazie anche di voler dare voce e visibilità a questi progetti che magari non sono cosi’ conosciuti ma che grazie a queste importanti sinergie possono essere scoperti e divulgati.”

Per informazioni su Fondazione Darefrutto www.fondazionedarefrutto.it



INTERVISTA A MARTINA MACCHERONE

Ciao Martina,

Ti ringrazio molto per essere stata così carina e gentile nei miei confronti e di avermi concesso questa piccola intervista.

Parliamo subito della protagonista a 4 zampe, la mitica Signora Mela.
So che ha un’età molto vicina a Matilda, il cane di Chiara Ferragni.
La vostra forte amicizia ti ha condizionato a scegliere proprio un bulldog francese o era una razza che ti piaceva particolarmente?
Raccontaci come, quando e perché hai deciso di portarla a casa con te!

“La Signora Mela e Matilda hanno solamente 6 mesi di differenza, quindi non mi sono ispirata a Chiara, ma sono venuta a conoscenza della razza tramite altre due mie amiche che avevano un bulldog francese di nome Lilo a cui mi ero affezionata molto e mi era rimasto impresso per la dolcezza e per la pigrizia, due caratteristiche del mio carattere che ho ritrovato in questi cani.
Nella mia vita infatti è entrato anche Spike che è il bulldog francese del mio compagno.”

martina maccherone

Signora Mela: Un nome buffo,simpatico … ti sei ispirata a qualcosa ?
“Signora è stato aggiunto in un secondo momento con l’avanzare dell’età!
Mela per me è l’esatta metà della mela che mi completa …
La trovo una cosa anche molto romantica.”

Mi hai accennato di aver trascorso il lockdown con Signora Mela, cosa combinavate insieme tutto il giorno?
“Il lockdown è stato per tutti un momento molto difficile durante il quale alcuni sono riusciti a ritrovare se stessi ed è stato anche il mio caso perchè sono rimasta a casa da sola, separata dal mio fidanzato in quanto lui viveva in  un’altra regione che è stata chiusa subito dopo la  Lombardia.
Ci siamo trovati distanti senza volerlo.
La mia unica compagnia è stata Mela, compagna fedelissima.
Siamo state molto contente di trascorrere del tempo insieme.
Devo dire che  sono però sempre stata fortunata nei miei impieghi  a trovare aziende Dog friendly.
Ho passato molto tempo con Mela, ma sicuramente le nostre passeggiate  erano una boccata d’aria in tanti sensi.”

La tua vita da qualche mese è cambiata .. in positivo!
Sono venute al mondo due splendide bimbe di nome Ines e Ilde.
Come ha reagito Signora Mela?
È cambiato qualcosa nel vostro rapporto ? (es. orari passeggiate, pappe ecc)


“La mia vita è cambiata di pari passo a quella di Mela.
È cambiata inizialmente quando il nostro rapporto a due ha dovuto lasciare spazio a Spike, il cane del mio compagno.
Durante questo periodo ha imparato a  far entrare anche altri individui sia a due che a quattro zampe.
Con l’arrivo delle gemelle devo ammettere che mi ha stupito notevolmente il suo approccio molto dolce e sereno nei confronti della situazione.
E non contenti abbiamo aggiunto alla famiglia  un altro membro, Miao , un gatto che abbiamo trovato quest’estate sul ciglio della strada.
L’abbiamo salvato, portato a casa … e i cani lo adorano!”

L’ultima novità di casa è l’arrivo di Miao .. anche qui un’altra bella sorpresa per Signora Mela.
Un’antica leggenda narra che cane e gatto non vanno d’accordo … tu che l’hai vissuto in prima persona cosa dici?

“Cani e gatti vanno d’accordo..  è un mito da sfatare!
Miao è cucciolo e Mela è un po’  più anziana, quindi questo dato di fatto ha sicuramente contribuito a instaurare un rapporto di reciproco rispetto e ruoli.
Miao è indifeso e piccolo e i cani lo proteggono , ma gli danno anche delle regole.
Lo educano loro senza far intercedere noi.
È spettacolare vedere come la natura  fa tutto da sè.”

Martina Maccherone
(@martina_mac)

INTERVISTA A ROSY CHIN: THE QUEEN OF SUSHI YOKOHAMA

Intervista a Rosy Chin, la regina del sushi.

Ciao Rosy, è un piacere per me poterti intervistare.
Ti seguo da parecchio tempo e ho avuto il piacere di conoscerti di persona e di assaggiare i tuoi piatti prelibati..

Partiamo da qui..

La tua vita è piena di gioia e di amore, grazie a tuo marito, ai tuoi figli e alla cavia peruviana, ma soprattutto anche ai tuoi tre splendidi cani.
Immagino abbiano storie diverse.. ce li presenti e ci racconti le tue diverse esperienza con ognuno di loro?

” Ti dico subito che sono un’amante degli animali e della natura.
Ho sempre avuto amici a 4 zampe nella mia vita, forse perchè ho sentito sin da bambina di dare amore incondizionato e riceverne altrettanto.
Ho sempre saputo che solo un pelosetto quadrupede può fare questo e solo chi ne ha può comprendere questo legame che va oltre ogni cosa: è un legame prezioso.
Tu conosci Pixie, Jasmine, Yuki e Carmelino, ma prima di loro ho avuto un Golden Retriever, Bartolomeo detto Bart.
È stato il mio primo amore, arrivato nella mia vita a 18 anni.
I miei genitori non volevano prendere un cane per via del lavoro, della mentalità e altri fattori, ma pian piano sono riuscita a fargli vedere le cose in modo diverso.
Purtroppo Bart morì all’improvviso a causa di estranei da estranei che gli diedero polpette avvelenate.
Ero incredula, un mix tra odio e dolore, Bart aveva solo 10 anni.
Dopo un paio di mesi di agonia decisi che non potevo sprecare la mia sofferenza in odio, ma di riaprire il mio cuore e, dopo Bart, decisi di riprovare con un amore più mini, la mia prima Chihuahua Pixie.
Ero più grande, con più responsabilità perché ero madre, ma non potevo rinunciare all’amore dei paletti in casa, all’allegria che ti travolge quando torni a casa ad ogni rientro.
Molti pensano che i Chihuahua siano bisbetici, invece no, sono dolcissimi, soprattutto con i miei figli.
Pixie ha 8 anni e con quel suo corpicino minuscolo è riuscita a portare nella mia vita e in quella della mia famiglia una gioia immensa.
Dopo un anno, mentre la mia famiglia aumentava di numero perché ero in dolce attesa del mio terzo figlio, Samuel, decisi di allargare la – Famiglia Mulino Giallo – e presi Jasmine, la seconda Chihuahua.
Completamente diversa da Pixie, coccolano, dolcissima ma diffidente, da buon Scorpione come la mamma!!!
Alla fine è arrivata anche Yuki, la mia Pomeranian.
La desideravo da anni, dopo un lungo lockdown, tanta paura e sofferenza, nell’incertezza del domani.
Sentivo l’esigenza di chiudermi in una bolla di felicità e, dopo due anni di lotta con mio marito (perchè non voleva a causa del poco tempo che abbiamo a disposizione), sono riuscita ad ottenere la mia baby!!! “

rosy chin

Sui social ti vediamo sempre sorridente e quando ti fanno arrabbiare anche bella tosta e agguerrita.. d’altronde sei uno scorpione! Quando dico agguerrita intendo anche combattente perché come me, anche altri avranno seguito la tua storia e il tuo cambiamento fisico. Quanto ti ha aiutato la vicinanza dei tuoi cani nell’affrontare questa battaglia?

” La mia vita è davvero piena, ma non potrei mai vivere senza il sostegno e l’amore della mia famiglia.
Sono la mia base portante di sicurezza.
Sui social ho deciso di condividere tutto, ciò che è bello e ciò che è brutto, un po’ di dolce, ma anche amaro.
Tu sai bene che sono anche piccante quando voglio, perchè amo essere trasparente.
Le mie battaglie sono infinite perchè penso che la vita sia sempre una grande sfida, sempre una lunga scalinata, per salire sempre più in alto.
Sono la migliorabile, ma mai la migliore , per questo mi pongo tanti obbiettivi da raggiungere, con tanta umanità e umiltà, senza mai fermarmi!
Potrai capire quanta responsabilità e impegno c’è nella mia vita, per non parlare del mio cambio e della trasformazione che ho avuto.
Ho ricevuto tantissimo amore, dalla mia famiglia e dai miei Pelosetti, ma quello che ho provato è indescrivibile a parole.
I nostri amici a 4 zampe hanno il potere e la magia di donarci calma e tranquillità, ma soprattutto serenità.
Questo è quello che serve per poter affrontare al meglio ogni situazione, anche quelle più avverse.”

I tuoi piatti sono sempre frutto delle tue idee originali , cucini anche per i tuoi cagnolini ‘ Che piatto proporresti ai tuoi clienti in un ipotetico Dog Menù ?

” I miei piatti sono frutto sicuramente della mia mente, dote innata, pizzico di azzardo, tanto studio, costanza, impegno, tecnica.
Ma sono frutto soprattutto di esperienza, di viaggi, di ricordi, di profumi e di colori.
I miei cuccioli assaggiano i nostri piatti, ma non ho tempo di cucinare a casa anche per loro durante la settimana.
La Domenica, però, mi concedo alla casa e preparo loro un ottimo piatto bilanciato e sano : riso, salmone a vapore con piselli e carote.”

Parlando di vacanze… porti sempre il trio con te ?

” Non ci muoviamo mai in vacanza senza di loro, salvo viaggi a lungo raggio, ma rimangono a casa ciò la tata o con i nonni, mai soli!
In Italia cerchiamo sempre strutture Dog Friendly e quando non troviamo, ci sistemiamo in appartamenti.”

sushi yokohama

Leggi anche “Yokohama: molto più di un sushi”

INTERVISTA AD ANA LAURA RIBAS

Ana Laura Ribas, tutti ti conoscono come la showgirl che debuttò negli anni 90 in un programma di Mike Bongiorno.
In realtà quello è stato solo il trampolino di lancio perchè poi sei diventata protagonista di moltissime trasmissioni.
Sei una donna da sempre amante degli animali, tanto da considerare i tuoi come figli.

Come ti difendi dalle critiche di certe persone che non amano mai questa associazione?

“Sono cresciuta in una famiglia in cui il rispetto per gli animali era fondamentale, ma soprattutto con una madre che di continuo salvava e salva tutt’ora i cani e gatti maltrattati e  abbandonati, fa parte del mio essere cercare nel mio piccolo di aiutare.
I cagnolini che entrano a far parte della mia vita sono i miei figli, e li tratto molto meglio di certe mamme di figli umani, l’ho detto e lo dirò sempre, e a chi si sconvolge da questa affermazione mi sento di dire che è un umano triste e anche un po’ cattivo”.

Dopo la scomparsa di Gregorio, detto Gogò, hai ritrovato l’amore e hai iniziato un nuovo percorso con Linda.
Quando vi siete incontrate per la prima volta? Ci racconti l’inizio del vostro percorso insieme?

“Gregorio ha vissuto con me per ben 20 anni, quando se ne andò avevo giurato che non avrei più adottato un cagnolino (troppo dolore quando li perdi).
Però ho continuato ad aiutare le volontarie del sud d’Italia e alcune associazioni contro i maltrattamenti. E fu così che ho visto per la prima volta la mia Linda in fotografia, era dentro un cartone (con i due fratellini) abbandonata.
Mi innamorai di quella scricciola e finché non ho preso un aereo verso la Puglia per prenderla non mi sono data pace. Era la cucciolina più bella del mondo (non è vero, gli occhi di mamma ????)”.

Da anni insieme a Linda lotti per sconfiggere la sua malattia.
Penso che potresti aiutare  psicologicamente tante persone che stanno affrontando questo ostacolo e non sanno come reagire.
Hai voglia di raccontare questa vostra battaglia?

“Linda è una cagnolina vivace, felice, che sorride, eravamo già pazzi d’amore per lei… dopo due anni, al mattino lei ha avuto la sua prima crisi epilettica, dormivano e ho sentito il letto che tremava… un gran spavento, non sapevo cosa fare, la guardavo sbattersi e schiumare dalla bocca inerte, impotente… quando è passata siamo corsi dal veterinario e abbiamo fatto svariati esami dove abbiamo scoperto che aveva una infiammazione al cervello che l’aveva resa epilettica, una patologia cronica che nn ha cura, non esiste.
La vita con lei è meravigliosa, è vivace e sorride sempre, ovviamente molto complicata, prende 7 farmaci ogni 12 ore, dobbiamo stare sempre attenti a lei perché nonostante la terapia ha sempre le crisi, facciamo una vita parecchio impegnativa, ma non tornerei indietro per nulla al mondo, la sceglierei altre mille volte, con tutti i casini che ci porta”.

Qual è il ricordo più bello o l’episodio più divertente che vi appartiene?

“Ce ne sono tantissimi ricordi divertenti con Linda, perché lei è una cagnolina divertente, su Instagram lei ha la sua fanbase, le persone la adorano perché è davvero particolare, ma direi uno su tutti, che non è proprio divertente ma simbolico nella nostra cosiddetta battaglia per rendere la sua vita più leggera.La prima volta che lei ha avuto una crisi a grappolo (sono svariate crisi epilettiche nell’arco di un’ora) che abbiamo dovuto metterla in coma farmacologico, c’era poca speranza che si riprendesse, doveva stare in coma per 12 ore, e i suoi veterinari, e il neurologo non erano tanto speranzosi. Invece al suo risveglio si è subito alzata abbaiando come una matta e scodinzolando verso di me e Marco riempiendoci di bacini, abbiamo riso tanto, questa è Linda!”.

Ti ho conosciuta tramite una raccolta di materiale per il Canile di Arese.
Ancora oggi ti ringrazio per la tua immensa bontà e disponibilità.
Hai mai pensato di dar vita ad una tua associazione  per aiutare i cani meno fortunati e magari chiamarla “Linda” ?

“Avere una mia Onlus per aiutare i canili e le volontarie di tutta Italia è un mio sogno, chissà… un giorno!Ma già esiste nascosta qui a a casa nostra in verità, faccio quel che posso, e lo farò sempre, e semmai la farò, certamente si chiamerà “Linda” il simbolo che chi ama un animale che è stato abbandonato può avere una famiglia che lo ami e che avrà cura di lui come un figlio, anzi, più di un figlio visto che sono degli eterni bambini”.

INTERVISTA A DANIELA STOPPONI

Daniela Stopponi, giornalista di grande rilievo con la moda nel Dna.
Oltre a collaborare con il Corriere della Sera per l’inserto Style Donna  in cui ti occupi dei servizi delle celebrity, sei anche Direttore Moda di Style Piccoli.
Identikit di una donna in carriera molto impegnata!
Immagino tu abbia scelto un cane di piccola taglia proprio per portarlo sempre con te, anche agli appuntamenti di lavoro.
Ci racconti come è entrato Seven nella tua vita?

“Io adoro gli Yorkshire, ho già avuto questa razza quando avevo 20 anni.
Ai tempi quando facevo la modella mi seguiva ovunque, tranne a Londra perchè l’ c’è l’obbligo di quarantena e sarebbe stato complicato.
Poi sono stati i miei figli a volere il cane e sono grata a loro perchè dopo Carlotta, si chiamava così la mia cucciola, è arrivato nella mia vita Seven.
La scelta del cane piccolo è per una questione di comodità perchè viaggiando molto e avendo una casa in Puglia lui può seguirmi in ogni occasione e soprattutto può salire in aereo e stare con me in cabina.
Tutti gli showroom di moda di Milano conoscono Seven e lo accolgono felici. Lui è bravissimo.”

In qualità di Direttore di Style Piccoli,ti sarà capitato sicuramente tra le mani un servizio di moda con bambini e cani.
Cosa pensi di questo connubio?
Pensi che utilizzare la figura del cane durante uno shooting aiuti i bambini ad interagire meglio con l’obiettivo fotografico?

“Ho fatto un paio di servizi fotografici con i cani per Tu Style Piccoli e uno dei primi servizi era proprioIo *Il mio migliore amico* ed erano dieci bambini diversi ognuno con il proprio cane.
Molto carini … Dal cane enorme al cane piccolino.
Ultimamente ho fatto un servizio sui pittori fiamminghi e ho chiesto dei levrieri, sia a pelo lungo sia italiani.
È sempre carino avere un cane sul set perché si crea una bella atmosfera, aiuta i bambini ad essere più allegri e naturali.”

Da qualche anno il mercato del fashion si è scatenato creando linee di abbigliamento per cani.
Cosa ne pensi a riguardo? Qual è il capo che non può mancare nel guardaroba di Seven?

“Per quanto riguarda la moda dei cani trovo che sia una bellissima idea e anche un grande business, soprattutto perchè i cani nelle varie famiglie sono sempre più in aumento.
Io ero una delle poche del mio gruppo ad avere un cane ,ora lo hanno tutte!
Seven è easy, ha un solo capo che è un dolcevita nero con ricamato sopra lo stemma dell’Inter perchè i miei figli giocavano nell’accademia inter e io andavo al campo all’alba per fare il tifo con Seven mentre indossava il suo maglioncino in cashmere con il marchietto della squadra.

Un’altra moda è quella di vestirsi en pendant con il proprio cane … Ti è mai capitato di avere per caso il guinzaglio abbinato alla borsa di Seven?

“No, noi siamo molto selvaggi e Seven ha un unico guinzaglio con la catenina in metallo perchè gli altri li mangia tutti!”

INTERVISTA AD ALICE GENTILUCCI & BOWIE

Alice Gentilucci, Fashion Consultant per Condè Nast, Fashion Editor per Vogue e Vanity Fair, sei una donna di tutto rispetto considerata un colosso dell’editoria.
Hai lavorato al fianco della grandissima Franca Sozzani che portava sempre con sé in redazione il tenerissimo Lazlo.
Quando hai deciso di prendere Bowie? Sei stata in qualche modo influenzata da lei?

“Ho deciso di prendere Bowie per i miei figli, che desideravano un cane.
Io a quei tempi viaggiavo molto e quindi la responsabilità di un cucciolo mi dava preoccupazione.
Poi un Natale mi sono convinta e Bowie è uscito da una scatola con tanto di fiocco.
È così che il 25 Dicembre di 11 anni fa è entrato nella mia vita.
Lazlo, il cane di Franca ha la stessa età di Bowie, una coincidenza … nulla di programmato!
Ricordo che portai Bowie con me in Condè Nast, avevo un appuntamento con Franca, quando mi aprì la porta del suo studio Lazlo saltò addosso a Bowie e cominciarono a rincorrersi e saltare dappertutto!
Mi ricordo che cercavamo di prenderli, impresa non semplice, erano cuccioli di 4 mesi.
Combinarono un caos tale che alla fine dovetti rinviare la riunione e tornare a casa.
Rido ancora adesso!”

Da anni nella moda è stata introdotta la figura del cane come modello, a volte come supporto per un’immagine “dog frienly”, altre invece come vero e proprio protagonista del Brand.
Cosa ne pensi?

“Valentino Garavani fece omaggio ai suoi carlini dando vita ad una linea di abbigliamento anni 90’s, Oliver by Valentino.
Trussardi era amante dei levrieri e il suo logo ancora li ritrae.
Gucci by Alessandri Michele omaggia i cani, li disegna e li ritrae sui capi di abbigliamento e adv.
Tod’s fa sfilare cuccioli in braccio a Gigi e Bella Hadid e Vittoria Ceretti.
Una scelta di cuore e forse anche di marketing ?!
I cani sono un bellissimo esempio di condivisione tanto che, a volte in passeggiata, mi trovo a salutare una persona riconoscendola principalmente dal suo cane!”

Sei una Fashion Stylist, ma non solo.
Hai dato vita ad Alabama Muse, un brand totalmente Animal Free.
Vuoi parlarci di come è nata l’idea e se l’amore che hai nei confronti di Bowie è stata una sorta di ispirazione per la tua collezione?

“Volevo una pelliccia! però l’amore per gli animali ha prevalso sulla mia vanità.
Ecco com’è nata Alabama Muse … pellicce Animal Free … appunto!
Vorrei che le persone prendessero atto che le tecniche, i materiali sostenibili, le tinture vegetali sono una valida alternativa e se trattati sartorialmente danno valore al capo più iconico per eccellenza.
Mi sono dedicata a trattare la pelliccia nel rispetto della natura.
Il mio Golden Retriever è un’ispirazione costante, non a caso porta il nome di un artista unico”.

Raccontaci il tuo momento preferito con Bowie.
“Bowie nella natura, quando lo vedo felice mi riempie di gioia.
Facciamo passeggiate al parco quasi tutte le mattine, al mare mi sveglio alle 6 e nuotiamo insieme, in montagna lo lascio libero nei boschi e con la neve perde la testa.
Sono apprensiva ma cerco di trattenermi.
La mattina direi che è il momento più importante e forse quello che prediligo.
Bowie è un bellissimo ‘Buongiorno.. tutti i giorni!’ … un bellissimo impegno!
Una cosa divertente che riguarda la mia famiglia e i miei amici è che per noi non esiste più la razza del Golden Retriever, ma esiste la razza Bobone (Da Bowie)
Quando incontriamo un Golden diciamo: guarda c’è un Bobone!!!
Un po’ come nella storia del Piccolo Principe e la sua rosa… che è unica al mondo”.