FRANCY E LEONCINO

La storia di Francesca ha qualcosa di incredibile e quasi magica.
Più avanti scoprirete perché ….

Francesca incontra per la prima volta Leoncino in un allevamento che glielo vende come cane perfetto, con pedigree, assicurandole che è “discendente da cani sani fino alla quarta generazione”.
Purtroppo, dopo alcune ricerche, risultò tutto una grande bugia, perché il Labrador in realtà aveva tre parenti affetti displasici.
Al compimento dei 4 mesi gli fu infatti diagnosticata una displasia bilaterale di terzo grado, ovvero la forma più severa.
Dissero a Francesca che il suo cane avrebbe avuto problemi motori permanenti, ma che se lo avesse fatto operare avrebbe comunque potuto camminare facendo tante sessioni di fisioterapia.

È qui che ora vi racconto il perché di questa storia che ha dell’incredibile.

Francesca è una giovane ragazza con disabilità.
Cammina in modo particolare: porta un tutore a sinistra e una stampella a destra.
Nel 2010 è entrata in coma e, quando si è svegliata aveva un “corpo nuovo” che lei definisce ammaccato!
Ma quello che più la rasserenava era ESSERE VIVA!
Ha subito tante operazioni alle gambe e alla schiena, ha un piede ricostruito e un quadro clinico simile a quello di .. LEONCINO.

La vita ha fatto incontrare questi due esseri magnifici per un semplice motivo : darsi forza a vicenda.

Prima erano entrambi molto lenti, una coppia molto particolare: Francesca con il tutore e il bastone, il suo cane con le zampe fasciate ed il collare elisabettiano.
Ora il Labrador è più agile e Francesca dice che quella lenta è rimasta solo lei!
Mi ha raccontato che da quando c’è Leoncino nella sua vita, lei è migliorata, è diventato il suo punto di riferimento in un mondo che va a volte troppo veloce e che spesso lascia indietro quelli come lei, come loro.
Ora Francesca è felice e non si sente mai “troppo lenta”, anzi, si sente amata e mai giudicata dal suo amico a 4 zampe.

In tutta questa storia c’è una figura che non abbiamo citato, è Guglielmino, il compagno bipede di Francesca che in questi 9 anni ha condiviso gioie e dolori rimanendo sempre al suo fianco e che l’ha spronata a raccontarsi sui social senza filtri.

Ora non vi resta che seguirla!

@francy.e.leoncino

PACY, IL CANE SORRIDENTE CON IL CARRELLINO

“La via più semplice non è sempre la migliore”
Queste sono le parole che i genitori umani di Pacy hanno scritto nella biografia del profilo Instagram del loro amato cane.
La storia di Pacy è una storia di sofferenza, ma anche di amore e siamo qui per raccontarvela.

LA STORIA DI PACY (IL RACCONTO DEI SUOI UMANI)

“Pacy è stato trovato in Puglia, la volontaria che lo ha salvato ha raccontato che si trovava presso una casa dove una persona lo maltrattava e lo prendeva a calci nei momenti in cui non era lucido di testa. 
È stato portato via da questa situazione già disabile e affidato ad una associazione che lo ha fatto salire al Nord per allontanarlo più possibile da quella situazione e per cercare un’adozione. 
L’abbiamo visto grazie a una visita in una “struttura” dove era ospite.
Pacy in quella visita ha trascorso tutto il pomeriggio in braccio alla mamma e nel ritorno a casa il pensiero di lui a casa con noi ha iniziato a farsi sempre più presente. La mamma era un po’ titubante, forse spaventata dal fatto di non aver mai conosciuto la realtà della disabilità animale e di conseguenza come poter gestire un cane dentro casa con questa problematica. 
Sta di fatto che il cuore ha vinto sulla ragione e 20 giorni dopo siamo andati a prenderlo ed è iniziata così la nostra avventura! 
Dopo qualche tempo abbiamo contattato il professionista per dotarlo dell’ausilio che gli permettesse di muoversi in libertà all’esterno ovunque, ed ecco che per lui è stato creato un carrellino a norma che noi simpaticamente chiamiamo la “PacyMobile“.

Pacy non necessita di spremitura nonostante la sua paralisi, i colpi presi hanno danneggiato la sua colonna, compromettendo l’uso delle zampe posteriori, lo abbiamo però dotato di un pannolino per bambini perché ovviamente, pur svuotandosi autonomamente, non ha il controllo e quindi tende a perdere pipì un po’ ovunque, cosa che lui ha accettato tranquillamente, viene lavato e cambiato dalle 3 alle 4 volte al giorno secondo la necessità. 

Non sappiamo quale sarà il futuro, siamo però pronti a aiutarlo in qualunque sia il suo bisogno, la nostra vita è cambiata da quando c’è lui, in positivo, perché la sua forza e la sua gioia ci danno quel coraggio e la consapevolezza che ce la si può fare, sempre e comunque”

Ringrazio Francesco per avermi dato la possibilità di dar voce alla sua storia.

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SOS LEVRIERI : HOLLY, SALVATA DA DARIO

Dario, 29 anni, milanese, non ha mai avuto cani in passato, ma ne è sempre stato appassionato e incuriosito.
Circa 5 anni fa viene a conoscenza dell’associazione SOS levrieri e della loro storia.
Da quel momento segue con molto interesse il percorso di questi cani: dolci, eleganti, atletici quanto fragili, con un passato alle spalle difficile, e tanto da imparare e dare.
Partecipa a diversi incontri di adozione, dove viene sensibilizzato sul tema, e dove si confronta con i responsabili dell’associazione e adottanti.

Così, a Dicembre 2020 decide di intraprendere questa nuova avventura e farsi stravolgere la vita!

A Febbraio arriva Holly.

Holly è una Greyhound tigrata di 2 anni, microcippata, sterilizzata e con Passaporto EU.
Dario non conosce quasi nulla del suo passato, sa solo che tiene i codici delle corse all’interno delle orecchie.
Holly arriva dall’Irlanda, dove faceva coursing.
Probabilmente per la sua giovane età, e per il periodo COVID (corse sospese) è riuscita a cavarsela con poche competizioni, ma la vita tra gabbia e corse è stato un passato traumatico.
Ha una motivazione predatoria molto molto alta.
Il fisico è quello di un greyhound ex corritrice.
Caratterialmente, appena arrivata, era molto impaurita, spaventata di tutto.
I primi mesi sono stati difficili e impegnativi.
Avendo solo corso con suoi simili, e cacciando lepri e gatti, tutto il resto era totalmente nuovo. Paura delle foglie secche per terra, tombini, rumore delle macchine, bambini, palla da gioco, non sapeva fare le scale, (non avendo mai potuto sperimentarle prime), fare una passeggiata di 100 metri prendeva un’ ora, si impuntava, e non c’era verso di muoverla. Solo tanta pazienza e attenzioni sono state le chiavi per poterle dare quella fiducia necessaria per fare tutto quello che fa ora.

Oggi HOLLY è cambiata.

Dario ricorda che il veterinario gli disse che sarebbero passati anni prima di poter fare gite in montagna con lei.
Era un po’ spaventato. (amante delle Dolomiti dove ogni anno passa le sue vacanze).
In questi mesi lui e Holly hanno sperimentato un sacco di cose.
Sono stati al mare (odia essere bagnata), in montagna (Hanno raggiunto una decina di rifugi e cime), hanno visitato tutte le città dell’Umbria.
Mai avrebbe immaginato che avrebbe potuto fare tutte queste cose in cosi poco tempo.
Questo dimostra il suo carattere forte e di resilienza.
Va d’accordo con tutti i cani, maschi e femmine.
Non ha mai dimostrato segni di aggressivita, anzi è la prima a voler andare a conoscerli.
Non gioca con tutti, ma da poco ha iniziato a giocare in area cane con qualche cane. (Prima non sapeva nemmeno come si facesse)
Holly ha partecipato a qualche corso di socializzazione e problem solving, dopo due mesi dal suo arrivo.
Quando ci sono state situazioni di aggressività di altri cani,  si è buttata nella mischia ed è andata a dividere i cani che stavano litigando.
Ha svolto esercizi di problem solving egregiamente, è molto sveglia con grande margine di crescita. Dal punto di vista dell’agility è ancora un po’ bloccata.
Le manca ancora un po’ di consapevolezza dei suoi mezzi.
Ha bisogno di sapere di essere un cane forte e atletico, perché ha tutte le capacità.

Ringrazio Dario per aver condiviso con questa community la sua bellissima storia

@iamre20

Grazie anche a Sos Levrieri www.soslevrieri.eu

LA STORIA DI INDY


“Indy è stato trovato in una fredda giornata di Dicembre, in un campo incolto.
Aveva poche settimane di vita e vegliava su una cagnolina, la sua mamma, che in quel momento ci aveva già lasciati.
Il suo pianto straziante ha attirato i volontari della Pietramontecorvino protezione animali. Era così piccolo e triste. Una volontaria se ne innamorò e lo prese con sé per crescerlo come un figlio in attesa di una perfetta adozione.
Io e il mio compagno abbiamo da sempre desiderato di allargare la nostra famiglia con un fedele amico a quattro zampe. Un giorno ci siamo imbattuti in un video di un bellissimo cagnolino: piangeva, gli occhi persi nel vuoto. “È lui.” Ci siamo detti. E così partí per un lungo viaggio. Ad aspettarlo trovò noi. Ma lui in qualche modo lo sapeva. Appena arrivato a casa la sua gioia fu incontenibile. Da quel momento Indy, ancora sorride. Da quel momento Indy ama la vita, si gode ogni piccola avventura come se fosse l’ultima, come se fosse il dono più bello che qualcuno potesse mai fargli, come se fosse grato, a tutto.”

“Quella di Indy è diventata la mia storia preferita e non mi stancherò mai di raccontarla. Mi riempie di gioia e di gratitudine, mi aiuta a sperare in un mondo all’altezza di tutti.

Questa è la storia raccontata da Giulia, una ragazza molto carina nei modi che un giorno mi ha contattato su Instagram per illustrarmi il suo nuovo progetto artistico.
È per questo motivo che, oltre a dare spazio alla sua storia, vi indico la sua pagina IG in cui potete trovare i meravigliosi ritratti personalizzati realizzati da lei per i vostri amici a 4 zampe.
La trovo un’idea carina per fare un regalo a chi si vuole bene.

@indydogslife.shop

Di seguito alcune idee realizzate per i miei due cani : Wilson e Lady

NI.ART.GALLERY : LA BATTAGLIA DI NICOLETTA ATTRAVERSO L’ARTE

Se apriamo la pagina Instagram di Nicoletta vediamo una ragazza giovane, bella, in buona salute, felice.
Purtroppo le persone si fermano spesso all’apparenza e quindi potremmo dire che Nicoletta sia una persona da invidiare …
Ma siamo sicuri?
Ho avuto il piacere di conoscerla grazie a DFB Magazine e questa è la sua storia.

Nicoletta ha 30 anni e un anno fa la sua vita è cambiata: diagnosi di un tumore al seno metastatico e non operabile.
Da quel giorno è iniziato il suo percorso di cura presso lo IEO, un percorso che porta avanti ancora oggi e che ha fatto riscoprire in lei una dote nascosta, quella dell’arte.
Nicoletta è quella che vediamo su Instagram, sempre sorridente.
Durante il nostro incontro non ha smesso mai di sorridere e io non sapevo se piangere o trattenere le lacrime, non sapevo come reagire sentendo le parole del racconto della sua vita.

Sono forti le parole di Nicoletta, ma precise : “Fate prevenzione”
Esistono le visite, gli screening. Ecco, bisogna farli, anche senza sintomi, anche se si pensa di godere di ottima salute.

Per raccontare la sua storia e condividere la sua esperienza, Nicoletta ha creato NI.ART.GALLERY
Attraverso la pittura vuole trasmettere quell’energia di cui tutti abbiamo bisogno.

“Mi chiamo Nicoletta, ho 30 anni, un cancro al seno e, oggi come ieri, sono convinta che non ci sia cosa più bella che vivere a colori.”

@nicolettasaracco
@niartgallery

www.fondazioneieoccm.it

SARA TURETTA: I CANI,LA MIA VITA

Dagli uffici della Saatchi & Saatchi in piazza San Babila,Milano alla volta di Bucarest per salvare i cani randagi della città.
“IL MASSACRO DIETRO L’ANGOLO” è il titolo del primo capitolo del libro di Sara Turetta, una Donna con la D maiuscola, una persona che ha lasciato il suo lavoro come account in una grande società per dedicare la sua intera vita ai cani randagi in Romania.
Non ho ancora avuto l’onore di conoscerla di persona, ma ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con lei su Instagram.
Ho ricevuto una copia del suo libro, uscito il 3 Settembre 2020 e che verrà presentato Sabato 3 Ottobre a Roma Festival.

Sono sincera, sono arrivata a pagina 33 e faccio fatica ad andare avanti nella lettura perché è davvero emozionante e penso sia impossibile non far scendere almeno una lacrima mentre si scorre con gli occhi tra quelle parole così profonde, a volte correlate a immagini cruente.
Ammiro Sara perché ha avuto, e ha ancora tanto coraggio.

Non me la sento di aggiungere altro perché è un libro che ognuno di noi dovrebbe leggere con attenzione.
E’ un libro che fa riflettere e magari può cambiare il modo di agire di molte persone che ancora sono poco sensibili a certi argomenti.

Qui trovate il link per acquistare il libro (Edizioni Sonda)
www.amazon.it

I diritti d’autore saranno devoluti a SAVE THE DOGS, l’Associazione fondata da Sara nel 2005 e che ogni anno salva migliaia di randagi.

Grazie per tutto quello che fai Sara.
@sara.turetta

LA STORIA DI CARLOTTA E DEI COCKER SALVATI E ADOTTATI

KILA

La prima proprietaria, che le aveva dato il nome di BRICIOLA, l’aveva comprata da una cucciolata casalinga dove il cane non era ancora stato svezzato dalla madre.
Purtroppo in quel periodo andava ancora di moda far tagliare la coda ai cocker.
La sua vecchia proprietaria decise quindi di portarla a fargliela tagliare.
Dopo l’operazione tornò a prenderla in scooter; il cane era ancora sotto anestesia, e la sua vecchia proprietaria decise di porre la cagnolina dentro alla sua borsetta, tenendola in mezzo alle gambe sullo scooter.
Nel tragitto del ritorno verso casa, la cagnolina iniziò a svegliarsi dall’anestesia. Nel svegliarsi, muovendosi all’interno della borsa posizionata tra le gambe della ragazza, la ragazza prese paura ( si era dimenticata della presenza del cane ) e sbandò con lo scooter in tangenziale, cadendo.
La ragazza fortunatamente non si fece molto male, nonostante fu portata via in ambulanza, mentre la cagnolina nell’impatto, sbalzò al dilà del guardrail.
La fortuna, o il destino è stato che mio papà vise tutto l’incidente e si fermò a soccorrerle.
Chiamo immediatamente l’ambulanza per la ragazza e una volta arrivata, corse dal veterinario con questo fagottino di solo 1 mese e mezzo quasi in fin di vita. La cagnolina fortunatamente, dopo attente cure e sorveglianza costante, si riprese. Ma nel mentre la ragazza non volle più saperne, accusando il cane del suo incidente.Mio padre decise quindi di farsi intestare il cane, facendo il passaggio di proprietà e adottarla!
Kila è presente nella nostra famiglia da ormai 15 anni.


ETTORE

Ettore ( inizialmente nominato Will ) è stato trovato gettato all’interno di un cassonetto in provincia di Torino, insieme ad un altra cucciola.Delle volontarie sono state contattate da una signora, che segnalò i cuccioli. Al recupero dei due poveri cagnolini, la situazione era critica. I cani erano completamente ricoperti da parassiti, che gli stavano mangiando vivi!
Ettore tra i due era quello preso peggio, aveva un intera zampa mangiata ( carne viva fino all’osso ) e le orecchie ricoperte.
Furono soccorsi immediatamente e portati in una clinica veterinaria. Ettore, che non aveva neanche 2 mesi, fu subito messo sotto osservazione, con flebo su flebo per tenerlo in vita. Dopo 2 mesi di terapie, finalmente si riprese. Nel mentre, visto che anche io ( nel mio piccolo ) cerco di dare una mano, avevo visto il suo post. Non so per quale motivo, lo evitai e non lo ripostai nella mia pagina ( cosa che invece faccio spesso ). 
A me era morto da poco un micio di 19 anni ( anche lui adottato e salvato da un altra triste storia ) e anche kila ( già presente in famiglia da 10 anni ) sentiva molto la mancanza perchè anche lei era molto legata. Finchè accadde che una mia cara amica, sapendo il mio amore per i cocker, mi girò il post di Ettore.
Pensai che allora fosse destino!Compilai la domanda di adozione, a insaputa dai miei ecc.. tanto nell’annuncio scrivevano che cercavano adozione in zona Torino, quindi le speranze erano quasi nulle per me ( io sono di Padova ), vista le tante richieste che stava ricevendo.Non ricevetti risposta per quasi 1 mese, ormai avevo perso le speranze e quasi mi ero “dimenticata”. Finchè ricevetti quella risposta tanto attesa, dove mi scrivevano “Ciao, ti avremo scelta come mamma per Will.. saresti ancora interessata?” non aspettai 2 volte e il weekend stesso andai a prendermelo a Torino.Non si sa cosa sia successo ad Ettore, da dove venga o il perchè sia stato abbandonato ( anche se presumo sia stato qualche “traffico di cani” provenienti da chissà dove, che o sono stati scoperti e si sono liberati dei cani oppure semplicemente hanno visto i cani in cattive condizioni quindi non più vendibili, se ne sono sbarazzati… davvero non so! sta di fatto che Ettore, ha ancora il terrore dei cassonetti )Ettore fa parte della nostra famiglia da ormai 5 anni.


MIA


MARLIS, soprannominata MIA.
Ha subito 3 abbandoni e di conseguenza 2 canili diversi. La sua storia è “travagliata”.
Ci è stato raccontato che Marlis fu regalata ad un signore anziano, in Puglia ( a Lecce ) come cagnolina da compagnia.
Questo signore deve essersi ammalato gravemente e ricoverato in ospedale, dove da li non è più tornato. Nel mentre, Marlis fu data ad un amico del signore, perchè i figli non la volevano tenere, ma questo “amico” dopo un pò decise di portarla in canile, perchè nemmeno lui la voleva.Dalla Puglia ricevette una richiesta di adozione al nord italia, precisamente a Torino. Marlis tramite staffette varie, arrivò nel nord italia, dove fu accolta in preaffido, da questo signore. Che esattamente dopo 3 giorni, la riportò in canile perchè Marlis era aggressiva e non gestibile.Quindi fu messa in canile in provincia di Torino.I miei genitori, visto che io ero andata a vivere fuori casa portandomi via Ettore, erano in cerca di un cane che facesse compagnia alla Kila e a loro.Videro l’annuncio di Marlis e tristi per la sua storia, decisero di adottarla loro.Siamo andati a prenderla insieme, a settembre dell’anno scorso. Mi sembra ieri quando la vidi per la prima volta, nei suoi occhi si leggeva il terrore di tutto quello che aveva passato, ma la sua voglia di una nuova famiglia era forte… tanto che i miei si innamorarono subito.Portata a casa, i primi giorni era buonissima. Perfetta al guinzaglio, educata, non sporcava in casa ecc ecc… dopo iniziò a manifestare il suo “problema” comportamentale.Iniziò ad avere dei forti attacchi di aggressività nei confronti delle persone. Non si sa a causa di cosa erano dovuti.”marchiò” tutta la famiglia, tanto da riuscire a mandare mio papà in pronto soccorso.Mio padre dopo quell’episodio non la voleva più, perchè aveva paura per la salute dell’altro cane ecc..La fine di Marlis, di riportarla in canile, non avrebbe avuto un lieto fine.
Decisi quindi di prenderla con me e lavorarci. Non è stato per niente semplice, anche ora non lo è, ma da quella che era a quella che piano piano sta diventando grazie al percorso che sto facendo insieme a lei… è completamente un altro cane!
A settembre Marlis ( detta Mia ) sarà 1 anno che vive insieme a noi.. una famiglia di matti come lei, che per il bene degli animali farebbe qualsiasi cosa.

Queste le parole di Carlotta Miazzo che ha voluto condividere con voi la sua storia.
Instagram @cockiet