Micaela,una giovane indipendente, autonoma e nel pieno della sua relazione con Alessio.
Week end scanditi da cene di gruppo il sabato (il sushi mette sempre tutti d’accordo) e da domeniche in pigiama tra brunch e serie tv.
Un rapporto parzialmente a distanza che permette ad entrambi di godere dei propri spazi e degli attesi riavvicinamenti.
Fino a che arriva Davide..
Si infiltra nelle cicatrici non sanate, nei pensieri più fragili, restando un’idea, un pensiero una metafora cristallizzata. Ma Micaela, personaggio introspettivo e perfettamente delineato, si interroga, si pone domande e si innamora lentamente, diventando spettatrice e solo a tratti protagonista di un rapporto che passa dalla vivacità all’assenza più totale, al vuoto che dilania.
Lentamente cresce questa relazione clandestina ma anche eterea ed incontaminata trasformandosi in strumentalizzazione e disfunzionalità. Micaela giorno dopo giorno sarà sempre più vittima, ma di se stessa, perché è riuscita a tessere da sola la propria ragnatela che la immobilizza senza darle alcuna libertà.
È un libro che racconta la fragilità femminile, l’annichilimento causato da relazioni malsane, da risposte taciute, da pensieri ossessivi.
È un racconto che indaga con attenzione l’animo ed i pensieri della protagonista che si trova incastrata in una morbosa trappola emotiva; è una scrittura fresca, diretta, scorrevole.
In alcuni momenti vi sembrerà di pensare a Micaela come un’amica e magari vorreste darle un abbraccio e dirle di stare tranquilla perché alla fine non potrà che andare tutto bene.
Ed ora per voi cari Readers: vi siete mai sentiti incredibilmente coinvolti da qualcuno senza conoscerlo realmente?