INTERVISTA AD ALICE GENTILUCCI & BOWIE

Alice Gentilucci, Fashion Consultant per Condè Nast, Fashion Editor per Vogue e Vanity Fair, sei una donna di tutto rispetto considerata un colosso dell’editoria.
Hai lavorato al fianco della grandissima Franca Sozzani che portava sempre con sé in redazione il tenerissimo Lazlo.
Quando hai deciso di prendere Bowie? Sei stata in qualche modo influenzata da lei?

“Ho deciso di prendere Bowie per i miei figli, che desideravano un cane.
Io a quei tempi viaggiavo molto e quindi la responsabilità di un cucciolo mi dava preoccupazione.
Poi un Natale mi sono convinta e Bowie è uscito da una scatola con tanto di fiocco.
È così che il 25 Dicembre di 11 anni fa è entrato nella mia vita.
Lazlo, il cane di Franca ha la stessa età di Bowie, una coincidenza … nulla di programmato!
Ricordo che portai Bowie con me in Condè Nast, avevo un appuntamento con Franca, quando mi aprì la porta del suo studio Lazlo saltò addosso a Bowie e cominciarono a rincorrersi e saltare dappertutto!
Mi ricordo che cercavamo di prenderli, impresa non semplice, erano cuccioli di 4 mesi.
Combinarono un caos tale che alla fine dovetti rinviare la riunione e tornare a casa.
Rido ancora adesso!”

Da anni nella moda è stata introdotta la figura del cane come modello, a volte come supporto per un’immagine “dog frienly”, altre invece come vero e proprio protagonista del Brand.
Cosa ne pensi?

“Valentino Garavani fece omaggio ai suoi carlini dando vita ad una linea di abbigliamento anni 90’s, Oliver by Valentino.
Trussardi era amante dei levrieri e il suo logo ancora li ritrae.
Gucci by Alessandri Michele omaggia i cani, li disegna e li ritrae sui capi di abbigliamento e adv.
Tod’s fa sfilare cuccioli in braccio a Gigi e Bella Hadid e Vittoria Ceretti.
Una scelta di cuore e forse anche di marketing ?!
I cani sono un bellissimo esempio di condivisione tanto che, a volte in passeggiata, mi trovo a salutare una persona riconoscendola principalmente dal suo cane!”

Sei una Fashion Stylist, ma non solo.
Hai dato vita ad Alabama Muse, un brand totalmente Animal Free.
Vuoi parlarci di come è nata l’idea e se l’amore che hai nei confronti di Bowie è stata una sorta di ispirazione per la tua collezione?

“Volevo una pelliccia! però l’amore per gli animali ha prevalso sulla mia vanità.
Ecco com’è nata Alabama Muse … pellicce Animal Free … appunto!
Vorrei che le persone prendessero atto che le tecniche, i materiali sostenibili, le tinture vegetali sono una valida alternativa e se trattati sartorialmente danno valore al capo più iconico per eccellenza.
Mi sono dedicata a trattare la pelliccia nel rispetto della natura.
Il mio Golden Retriever è un’ispirazione costante, non a caso porta il nome di un artista unico”.

Raccontaci il tuo momento preferito con Bowie.
“Bowie nella natura, quando lo vedo felice mi riempie di gioia.
Facciamo passeggiate al parco quasi tutte le mattine, al mare mi sveglio alle 6 e nuotiamo insieme, in montagna lo lascio libero nei boschi e con la neve perde la testa.
Sono apprensiva ma cerco di trattenermi.
La mattina direi che è il momento più importante e forse quello che prediligo.
Bowie è un bellissimo ‘Buongiorno.. tutti i giorni!’ … un bellissimo impegno!
Una cosa divertente che riguarda la mia famiglia e i miei amici è che per noi non esiste più la razza del Golden Retriever, ma esiste la razza Bobone (Da Bowie)
Quando incontriamo un Golden diciamo: guarda c’è un Bobone!!!
Un po’ come nella storia del Piccolo Principe e la sua rosa… che è unica al mondo”.

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